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Pubblicato il 18.10.2024

Altro che spiderman…

Dopo i Giochi Olimpici di Parigi l’arrampicata ha registrato un vero e proprio picco di iscrizioni.

Francesca d’Angelo per Voilà Magazine ne parla con in nostro Andrea Giani, allenatore federale di secondo livello e preparatore atletico di Urban Wall.

articolo giornale Andrea Giani

“Ragni”. Li abbiamo tutti ribattezzati così non appena li abbiamo visti schizzare, velocissimi, sulle pareti verticali delle Olimpiadi di Parigi. Era il paragone più ragionevole, e credibile, per quegli Spidermen dello sport, che in appena 5 secondi si giocavano anni e anni di duri allenamenti.

Un cortocircuito che ha affascinato giovani e adulti, portando agli onori della cronaca una disciplina fino a quel momento nell’ombra. Se
c’è infatti uno sport che dopo i Giochi Olimpici ha registrato un picco di iscrizioni, è proprio l’arrampicata speed: un universo only for young people – bisogna iniziare presto, e da giovani – che sfida il tempo, la gravità e le leggi della fisica. Se volessimo riassumerne le regole, potremmo dire che è una sorta di corsa: una 100 metri, ma tutta in verticale.

Con Andrea Giani, allenatore federale di secondo livello e preparatore atletico presso la milanese Urban Wall, abbiamo approfondito i benefici fisici e mentali di quella che può diventare una grande palestra di vita. Soprattutto per i ragazzi.

*Le informazioni presentate in questo articolo corrispondono al periodo della sua pubblicazione - Ottobre 2024.
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